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lunedì 14 febbraio 2011

13 febbraio: un milione di donne in piazza

 Le Donne...
Queste Donne Fanno paura a lui!


Ro Marcenaro L'Asino

Non so se qualcuna/o di voi ha partecipato alla manifestazione odierna. Vi posso assicurare -e parlo di Torino- che in vita mia non ricordo (a parte la caduta del muro Berlinese, e al Cairo non ci sono stata in questi giorni ) una fiumana di questa portata! Già si sapeva che l'afflusso sarebbe stato elevato, ma questo oceano era veramente del tutto imprevedibile.  Certo è che oggi mi sono resa conto di quanto sia enorme il popolo elettorale astensionista...
Nadia Redoglia da ÆNIGMATICA



Giuditta day - Paride Puglia -L'Asino
Ora o mai più!
Lunedì 14 Febbraio 2011 11:39
di Nadia Redoglia
Il giro de mondo in 24 ore! L'oceano delle donne, dei loro figli e compagni, dall'Europa in 230 città italiane, Parigi, Grenoble, Lille, Lione, Strasburgo, Tolosa, Bruxelles, Londra, Madrid, Barcellona, Stoccolma, Atene, Amsterdam, Lisbona, Praga, Zurigo, Ginevra, Berlino, si è riversato a Tokyo, New York, Washington, Boston, Portland, Michigan e perfino in Bangladesh, Mozambico, Corea, Nepal, Hawaii, a Toronto, Seul, Giakarta, Katmandu, Maputo e oggi ad Auckland, in Nuova Zelanda...

Noi eravamo a Torino. Da Porta Nuova, per via Roma, passando per piazza S.Carlo e Castello, via Po fino a piazza Vittorio con a disposizione giusto lo spazio del nostro corpo. Un'ora e mezza per spostarci di dieci metri. Non un simbolo di partito, solo cuori e cervelli. Sventolavano le sciarpe bianche e chilometri di filati colorati, intrecciati sotto il cielo e sopra di noi. Dai balconi applaudivano, sminuzzavano coriandoli, spargevano bolle di sapone giganti, mestoli e coperchi intonavano inni, chitarre, maracas, armoniche, improvvisavano ritornelli e stornelli...

Il "se non ora, quando" è stato omologato a tutti gli effetti: tornare indietro non è più possibile. In tal senso non è certo il caso d'occuparci degli sproloqui deliranti, prima e dopo, del sultano e dei suoi accoliti. E' ben altro, semmai, che dovrebbe destare preoccupazione a tutte le genti del dissenso. Ci sembra appena il caso di fare notare ai dirigenti partitici che fanno opposizione per mestiere, che questo oceano italiano non ha votato il sultano o i suoi alleati, ma evidentemente non ha votato neppure voi! Temiamo fortemente che la stragrande maggioranza non abbia votato proprio, pur nel passato avendovi preferito o scelto quegli altri.
Lasciate da parte il vostro atto di dolore, fate piuttosto un atto di fede -visto il dono che vi hanno offerto le sorelle d'Italia- sul fatto che il "se non ora quando(?!)" ora passa prorompente a voi. Trattacelo con cura e fatene buon uso! fonte: NUOVASOCIETA'
http://img508.imageshack.us/img508/7508/vign2020radical20chic.jpg
Mellana da NuovaSocietà




Burqa bunga
Massimo Gramellini
Anch’io domenica scenderò in piazza contro chi disprezza il corpo e l’anima delle donne. E cioè contro i vecchi bavosi che le riducono a gingilli. Contro gli arrivisti che le utilizzano come merce di corruzione presso i potenti. Contro le ragazze che si vendono, spacciando la loro bramosia di denaro e di fama per libertà. Contro i genitori disposti ad accettare l’idea umiliante che la carne della propria carne diventi strumento di carriera. Contro chi pensa che non esista una via di mezzo fra il burqa e il bunga bunga e invece esiste: chiamiamolo burqa bunga, oppure dignità. Contro i pubblicitari che da trent’anni riempiono di seni & sederi le tv e i muri delle nostre città per promuovere prodotti (telefoni, gioielli, giornali di sinistra) che nulla c’entrano con la biancheria intima. Contro le tante signore «impegnate» che hanno accettato questo insulto senza protestare. Contro gli autori televisivi che hanno ridotto il vestito delle ballerine a un filo interdentale, imponendo al Paese un’estetica trucida e volgare. Contro gli autori televisivi che hanno fatto la stessa cosa, ma sostenendo che si trattava di una forma sottile di ironia, mentre di sottile c’era solo la gonna. Contro chiunque considera il corpo delle donne un fatto pubblico, quando invece è un bene privato da esibire soltanto a chi si vuole, e nell’intimità. Contro i giornali e i siti «seri» affollati di culi & sederi. E contro coloro che se ne lamentano, ma intanto cliccano lì.

In fondo domenica scenderò in piazza un po’ anche contro me stesso
(10-02-11)
SERGIO STAINO

http://img829.imageshack.us/img829/1152/vignetta13022011.jpgGianni Carino per http://www.rainews24.rai.it/

Emper - L'Asino



La riscossa delle donne fa tremare il potere

Torno ora dal centro di Milano invaso dalla protesta delle donne, con una componente impressionante di giovanissime. E ho notizia di persone che per la prima volta in vita loro hanno partecipato a una manifestazione di piazza. E’ una giornata che ricorderemo, è la conferma che la questione femminile a lungo sottaciuta e irrisa rappresenta il punto debole di un establishment italiano neanche lontanamente consapevole della sua portata. Ci sarà tempo per rifletterne, anche all’Infedele di domani sera. Ho provato un’emozione forte (e anche un po’ di fifa) parlando a tanta gente dal palco di piazza Castello. No davvero, ministro Gelmini, non eravamo pochi “radical chic”. Chi ha offeso i sentimenti più intimi e il senso di dignità delle donne italiane, dovrà prendere atto di non essere più in grado di governare. Ma ho l’impressione che con questa presa di coscienza dovrà fare i conti un’intera classe dirigente. Era ora!
Gad Lerner

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Mauro Patorno
http://img195.imageshack.us/img195/8576/vauro130211.gif
VAURO Le vignette di Vauro

L'Urlo di Giannelli 
Corriere della Sera


Bandanax - L'Asino
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CHI SPINGE ?

Tutti gli opinionisti della maggioranza cercano di negare la grande partecipazione alla manifestazione di ieri.
Per chi c'è stato ma, anche per chi l'ha semplicemente vista in tv, questo tentativo appare in effetti un po' patetico.
Però e, se i sondaggi che ne confermano la grande popolarità sono veri, Berlusconi, un po' come il grande Sordi ne "il Vedovo" potrebbe giustamente chiedersi: "chi spinge?.


Pubblicato da uber
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E' stata proprio una bella manifestazione anche a Vicenza!
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
Link correlati :

alberto cane blog:
Se non ora quando? Ora. L'altra metà del cielo ha invaso le piazze d'Italia

  Luca Boschi:
UNA DOMENICA CON GLI OMBRELLI ROSSI
L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE, secondo BEN HILLMAN

sabato 25 settembre 2010

Si riaprono le scuole ... ma quanti problemi.

Settembre, si riaprono le scuole...
...la ministra...
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Problema Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

 

I malanni della scuola

Ognuno di noi vorrebbe fare un lavoro utile, che abbia un senso e che porti avanti il progresso. “Fai tu un lavoro che ti piace? – dice un proverbio cinese -, non chiedere alla vita gioia più grande”. Purtroppo, da noi questo non succede, dal dopoguerra ad oggi, per tutti coloro che passano la vita a insegnare: è un lavoro nobile, utile, prezioso, il più nobile e più prezioso che si possa immaginare, ma non nelle condizioni in cui si svolge in Italia da sessant’anni in qua. Ad ogni inizio di anno scolastico speriamo che la situazione cambi e si rovesci. Non succede mai. In questi giorni siamo all’apertura di un nuovo anno scolastico, e le notizie che arrivano sono queste:
- molte classi sono sovraffollate e scoppiano;
- abbiamo sempre gli insegnanti meno pagati d’Europa;
- investiamo nella scuola meno di tutti, solo la Slovacchia spende meno di noi;
- nella spesa pubblica totale, la quota per la scuola è bassissima;
- abbiamo un numero di diplomati alto, ma di laureati basso;
- calano ogni anno gli iscritti al liceo classico.
Se le classi sovraffollate crescono, tutti gli altri problemi son destinati ad aggravarsi. C’è una norma che fissa un tetto al numero di alunni per classe, e il tetto è 27; ma le province dove questo tetto è sforato sono decine. Colpa del taglio degli insegnanti. Ora, cosa succede in una classe con troppi alunni? Succedono tante conseguenze deleterie per la cultura. Prima fra tutte: i professori non conoscono bene gli alunni, neanche a fine anno. I professori hanno più classi, e nella massa totale degli alunni non distinguono più uno dall’altro. Non contradditemi su questo punto, perché parlo per esperienza. Non li possono interrogare spesso, come dovrebbero. Fanno interrogazioni rare, multiple e rapide. Non possono fare molti compiti in classe. Una volta, ai bei tempi, l’anno era diviso in tre trimestri, e si facevano tre compiti in classe per trimestre. Nove all’anno. Ora è impensabile. Ai pochi compiti scritti fanno da pendant le poche interrogazioni orali. Sbagliare nella valutazione di un ragazzo purtroppo è sempre stato facile, adesso è facilissimo. Tutto il sistema valutativo è modificato in modo da approdare a giudizi sempre più favorevoli all’alunno, si boccia meno, si rimanda meno. Leggero aumento della severità l’anno scorso, ma il trend resta quello. Abbiamo ministri dell’Istruzione di mediocre cultura, gente che per raggiungere la laurea e l’abilitazione s’è rifugiata in università minori, e non ha mai scritto un libro. Sono strozzati dai limiti imposti dai colleghi ministri del Tesoro e dell’Economia, e sono costretti a dirigere la scuola in funzione del bilancio economico. Non sono innovatori culturali, sono tagliateste. La fonte di tutti i malanni è multipla: investiamo nella scuola il 4,5 % del Pil, mentre la media Ocse è 5,7, spendiamo per la scuola il 9% della spesa pubblica totale, mentre la media Ocse è 13,3, paghiamo un insegnante a inizio carriera 28mila euro, la media Ocse è 35.000, lo portiamo al massimo (44mila) dopo 35 anni, mentre il massimo Ocse (54mila) si tocca dopo 24 anni. In questo deprezzamento della cultura rientra il continuo calo di iscritti al liceo classico. L’anno scorso gli studenti iscritti al ginnasio erano il 10%, il 22% preferiva lo scientifico. Quest’anno sono il 7%, allo scientifico va il 23 %. Lo scientifico preferito è quello “senza latino”. Rifiuto della cultura classica, preferenza della cultura tecnico-scientifica? Certamente. E cosa significa questo? Significa che diventiamo sempre più inglesi e sempre meno italiani. Può essere un bene, può essere un male. Per me, è un male. I nostri figli non sono nostri figli, sono figli degli altri. Hanno una conoscenza più estesa, ma meno profonda. Sono eredi della storia mondiale, non della storia nazionale. La nostra nazione, intesa come tradizione, un po’ alla volta muore. Ferdinando Camon




Teatrino Precario
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
 Fame
emper


Gelminator
Bandanax

La scuola è finita
  Giulio Laurenzi

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Paride Puglia PUNCH

 
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com



IN NOME DEL PAPA RE
Riapre ciò che resta della pubblica istruzione dopo le devastazioni operate del governo.
Non ci sono supplenti e tutto è stato tagliato alla radice. I genitori devono pagare di tasca propria perfino il gesso e la carta igienica, mentre le maestre spesso devono pagare le fotocopie.
E lei cosa fa ?  Progetta la lettura della bibbia in classe, come se non bastasse un'ora di religione pagata con i soldi di chi se ne frega di preti e favole, condotta da insegnanti scelti dalla curia ma pagati da tutti noi ... e loro non conoscono crisi, precariato, licenziamenti.
Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


... i test universitari ... mamma mia ...
 


FUTURI MEDICI
Brulliotoi http://www.brulliotoi.it/index.php

Tullio è giustamente preoccupato sulla competenza dei futuri medici...


Per l'ammissione all'Università non sempre bisogna avere test appost
Lino Giusti & Roberto Mangosi www.crepapelle.net

forse si dovrebbe fare test per i politici ...

Test - Enrico Bertuccioli (EBERT)
ma all'orrore non c'è mai fine ...


Alienati per la vita.

"Allenati per la vita". Si chiama proprio così, allenati per la vita. vedi sotto




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A scuola col moschetto
Si chiama "Allenati per la vita" ed è un progetto di addestramento militare per tutti gli studenti della Lombardia

di Redazione

Agli studenti della Lombardia sarà insegnato a mirare, sparare e tirare con l'arco. È quello che prevede il Protocollo d'Intesa, siglato a Milano alla vigilia della Giornata Internazionale della Pace, dal Comando Militare Esercito Lombardo e dal Provveditore Regionale Scolastico della Lombardia. A volerlo i ministri dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Difesa, Ignazio La Russa,che hanno dato il via ad un progetto di addestramento militare, Allenati per la vita, per gli scolari lombardi.
Il progetto, che coinvolgerà gli studenti delle medie e delle superiori della regione, nasce con l'intento di avvicinare i giovani alle forze armate. Nel Protocollo si legge che gli allievi saranno organizzati in pattuglie, come quelle che girano per le strade dell'Afghanistan. E a vincitori e vinti sarà riconosciuto un bel Credito formativo scolastico. Il programma di "addestramento" prevede naturalmente percorsi ginnico-militari, arrampicate, attività di orientamento e di primo soccorso, nuoto e salvamento. Ma non mancheranno anche lezioni teoriche di propaganda militare.

Immediate le critiche. A partire dal settimanale cattolico Famiglia Cristiana, il primo a segnalare l'iniziativa, che parla di "una scelta che sa di antico". Il Pd ha già anticipato che presenterà un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione Gelmini. Ma soprattutto c'è chi fa notare come in questo modo più che contrastare il fenomeno del bullismo a scuola si finisca per favorire quello del nonnismo delle caserme.
24 /09/10 Libero news

.... senza parole! Bocca cucita Indeciso
* 
La Minestrella si sente in riforma smagliante.
Lino Giusti & Roberto Mangosi www.crepapelle.net

a presto le vignette della scuola di Adro

giovedì 19 agosto 2010

Addio a Cossiga, il presidente picconatore.


Sergio Staino L'Unità



Portos

Morto il Presidente Emerito Francesco Cossiga...
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/
Francesco Cossiga , nato a Sassari il 26 luglio del 1928, morto il 17 agosto 2010 a Roma. ha attraversato da protagonista la vita politica italiano dell'ultimo mezzo secolo. E' stato il più giovane sottosegretario (38 anni), il più giovane ministro degli Interni (48 anni), il più giovane Presidente del Senato (55 anni), il più giovane Presidente della Repubblica (57 anni). Il suo nome è legato alle "picconate" che diede alla classe politica negli ultimi due anni di soggiorno al Quirinale, ma anche ad episodi oscuri della Repubblica quali la vicenda Gladio, organizzazione segreta dell'Alleanza Atalantica contro il pericolo di invasione sovietica. 

Oltre ad aver lasciato un testamento con le disposizioni per il suo funerale, Cossiga ha lasciato 4 lettere destinate alle più alte cariche dello Stato: Napolitano, Berlusconi, Schifani e Fini.

La lettera a Schifani. «Nel mio testamento, ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato, con esclusione di ogni pubblica onoranza e senza la partecipazione di alcuna autorità»: è quanto scrive Francesco Cossiga nella lettera-testamento inviata al presidente del Senato Renato Schifani e resa pubblica da Palazzo Madama. «Per quanto attiene le onoranze che i costumi e gli usi riservano di solito ai membri ed ex-Presidenti del Senato, agli ex-Presidenti del Consiglio dei Ministri ed agli ex-Presidenti della Repubblica, qualora Ella ed il Governo della Repubblica decidessero di darne luogo - aggiunge - è mia preghiera che ciò avvenga dopo le mie esequie, con le modalità, nei luoghi e nei tempi ritenuti opportuni».

Messaggi di cordoglio. Appena appresa la notizia, il presidente del Senato Renato Schifani ha interrotto le vacanze a Lipari per fare ritorno a Roma. Molti i messaggi di cordoglio dal mondo politico.

Silvio Berlusconi lo ricorda così: «Piango un amico carissimo, affettuoso, generoso. Mi mancheranno il suo affetto, la sua intelligenza, la sua ironia, il suo sostegno. Ai suoi figli l'impegno della mia vicinanza».

Massimo D'Alema: «È stato un grande protagonista della vita democratica del nostro paese. Con lui abbiamo avuto momenti di incontro così come di aspri conflitti, vissuti sempre con rispetto reciproco e lealtà. In questi ultimi anni - conclude - ci ha unito un'intensa amicizia, della quale gli resterò grato».

Per Pierluigi Bersani, segretario del Pd: «Se ne vanno una persona singolare e straordinaria e una parte della nostra storia». «L'Italia dei Valori si associa al dolore della famiglia per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga». Lo afferma in una nota il leader dell'IdV, Antonio Di Pietro.

Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini lo ricorda come un personaggio scomodo, anche nell'amicizia ma sempre affettuoso e leale».



 


CONCORRENZA 
Ci mancherai, Presidente picconatore!
brulliotoi



LO SPECIALISTA
L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga è morto all'età di 82 anni. Sarà ricordato per molte cose ma soprattutto per il ruolo di picconatore del vecchio sistema politico che aveva voluto interpretare al termine del suo settennato.
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Etichette: italia, politica


Mauro Biani
Cossiga senza K
"(I "coccodrilli" in genere si preparano prima di quando servono, per far prima. Questo dovrebbe essere del '94 o '95 e mi sembra che vada ancora bene).
Definirlo col kappa era sicuramente esagerato. Muoveva molto le palpebre, mentre mentiva. Su Giorgiana Masi dovette mentire molto, ma mai con arroganza. Piuttosto, come uno che cerchi di sfuggire a una pena. "A domanda risponde: non c'erano squadre speciali..." e alzava gli occhi dal foglio, e ti guardava. Per alcuni è molto difficile perdonare al mondo la propria mediocrità. Dovettero creargli apposta una cattedra - diritto costituzionale dell'isola, o qualcosa del genere - su misura, perchè cinquanta pagine di pubblicazione sono davvero poche per i concorsi regolari; non perdonò mai neanche questo, e ancora dopo vent'anni teneva a ripetere, dovendo polemizzare con qualcuno, la battuta su "coloro che studiano il diritto costituzionale sui manuali". Ascoltandolo si capivano - almeno sul piano umano - molte cose, specie quando la voce, a un terzo circa del discorso, s'incrinava improvvisamente e diventava stridula, da rancorosa. Non aveva molto sense of humour, ma questo in Italia non lo danneggiò mai molto. Gli fecero un paio d'articoli su questa sua caratteristica, sui giornali inglesi, ma egli per sua fortuna, pur avendoli letti, non se ne accorse mai; tranne una volta che, avendo riflettuto parecchio, dette al corrispondente del figlio di ***. Complessivamente, non era un uomo pericoloso; eppure ci fu un momento, fra l'autunno '90 e l'estate '91, in cui sembrò quasi riuscito ad affossare la Repubblica; non ci arrivò solo per il caso fortunato di un referendum e un'elezione che spazzarono via i suoi alleati, un tipo strano che voleva fondare repubbliche fra Varese e Lecco e un ex-direttore dell'"Avanti" calvo e ladrone. Come sia riuscito ad arrivare così avanti, è uno dei misteri della storia d'Italia. Da allora, comunque, si dette a scrivere e riscrivere progetti di nuove Repubbliche e Stati, che la radio gli mandava poi in onda la mattina presto e di nuovo all'ora di cena. Aveva dei segreti; come tutti del resto in quel paese. Pensò, a un certo punto, di provare a servirsene anche lui; ma aveva poca tecnica, e troppa avidità; riuscì semplicemente a confessare senz'accorgersene due o tre reati di natura politica - che, in quel paese, non venivano più perseguiti da anni - consistenti essenzialmente nell'idea di ammazzare o mettere in galera quelli che non la pensavano come lui in caso vincessero le elezioni. In un paese dove decine di cittadini erano state ammazzate coi metodi più diversi per gli stessi motivi, la cosa non fece molto scalpore; certo, di queste faccende non era considerato elegante discutere in società. Si parlò dei suoi rapporti, anche, con gli uomini del Gruppo Gelli che il vecchio Presidente Pertini aveva cacciato a calci in *** dal paese; uno di loro era il suo consigliere più intimo e fidato e faceva - su questo si speculò molto - lo psichiatra. Usava molto le parole patria e patriota. Fra quelli che dovevano ammazzare o mettere in galera gli oppositori, ce n'erano che in fatto d'ammazzare una qualche esperienza se l'erano fatta (e il marchio di tutta la cricca, chissà perchè, era il loro: spada romana e fronde, ma senza camicia nera). Siccome, proprio in quegli anni, un bel mucchio di gente finé per essere ammazzata per davvero, ci furono quelli che si fecero delle domande; furono energicamente scoraggiati, e la cosa sarebbe pure finita lì, se non fosse stato per quella dozzina di giornalisti - i peggiori, addirittura Siciliani - che ebbero pietà e rabbia di tutti quegli ammazzati e s'intestardirono dunque a volerci scavare per forza fino in fondo. Fra i morti c'erano anche dei personaggi molto importanti, il capo dei carabinieri per esempio, ucciso nell'82 a Palermo, e il capo della sinistra democristiana, rapito da una squadra di professionisti, portato in un carcere "del popolo" e ucciso dopo essere stato interrogato. "Avremmo ucciso senza esitare chiunque si fosse messo d'accordo con gli oppositori" dichiarò uno della cricca, molti anni dopo; lui gli dette una medaglia e gli disse anche bravo. Dopo un paio d'anni che era sparito dalla scena ferveva ancora il dibattito se si fosse trattato di un caso medicalmente interessante o solo d'un malriuscito tentativo - in Bolivia avrebbe funzionato un po' meglio - di colpo di stato. Poi la gente si stufò e si mise a occuparsi di cose serie."
Riccardo Orioles


Kossiga
Giulio Laurenzi

Giannelli http://www.corriere.it/ 


CRUCIVERBA O REBUS ?
Molta la curiosità sul contenuto delle missive che Cossiga ha indirizzato alle alte cariche dello Stato. Dopo anni di mezze verità è tuttavia improbabile che ne contengano una intera.

Pubblicato da uber
Etichette: italia, politica, stragi di stato, strategia della tensione *

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L'addio al picconatore 
VADELFIO

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nico pillinini

 http://www.mamma.am/mamma/images/7381_a6896.jpg
Segreti di Stato
Lele&Fante
Fonte: http://www.leleefante.blogspot.com/ per mamma

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L'Isola dei Morti
Paolo Lombardi INSERTO SATIRICO

Le ultime tre
Mauro Patorno 


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Morte di un picconatore
Enrico Bertuccioli (EBERT)

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Grieco

SATIRICAL COSSIGA'S REVIVAL...
QUANDO IL "GATTOSARDO" PICCONO' NILDE IOTTI, CH'ERA STATA COMPAGNA - A PUGNO CHIUSO E DI FATTO - DEL "MIGLIORE"...
Arnaldo Amabile INSERTO SATIRICO
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R.I.S.
GAVA http://gavavenezia.blogspot.com/ 


[cit.]
Pubblicato da ROBERTA PIREDDA  INSERTO SATIRICO

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Una carriera in continua ascesa...
Pubblicato da ZARATHUSTRA INSERTO SATIRICO
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Un pazzo della nostra storia...
Emper
INSERTO SATIRICO
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Tomas

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In ricordo di Giorgiana Masi, Rosario Livatino, e Aldo Moro
Paride Puglia PUNCH
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